Il CISFA utilizza Sistemi Geografici Informativi Open Source (es. QGIS) per il monitoraggio meteorologico, climatico e ambientale.

Il G.I.S. (Geographical Information System) o sistema informativo geografico è uno strumento che permette di analizzare, rappresentare, interrogare entità o eventi che si verificano in un determinato territorio. Nella tecnologia presente all’interno di questi software, si integrano alle comuni operazioni che si possono svolgere sui database spaziali, quali ricerche, elaborazioni geometriche e matematiche, analisi statistiche, grafici. Le funzionalità proprie di un G.I.S. come la georeferenziazione di dati territoriali, il loro trattamento e soprattutto la loro rappresentazione sotto forma di cartogrammi o tabelle ritagliati su porzioni di territorio più o meno estese, attraverso la loro stilizzazione e la correlazione nella cartografia.

Tali capacità distinguono i sistemi geografici da qualsiasi altro sistema informatico consentendo agli utenti di avere uno strumento che consenta loro di visualizzare e analizzare le informazioni per spiegare eventi, pianificare o progettare infrastrutture territoriali.

Per tutti i problemi che hanno una componente geografica il G.I.S permette di creare mappe, integrare informazioni, visualizzare scenari anche tridimensionalmente, risolvere complicati problemi di mobilità ed elaborare le soluzioni più efficaci.

Si può ad esempio localizzare qualsiasi oggetto presente sul terreno oppure si può studiare l’evoluzione del paesaggio agricolo o ancora studiare i percorsi dei fiumi attraverso il tempo.

Operazioni complicate se non impossibili da effettuarsi in mancanza di tale strumento.

In particolare si avvale di questi sistemi per:

  • Analisi pluviometrica correlata per ambiti alle zone a rischio idraulico. Nella figura, un esempio di analisi elaborata a partire dai dati delle stazioni termo-pluviometriche presenti in nell’isola, effettuata tramite analisi geometrica definita “poligoni di Thyessen” che raffigura l’areale di influenza delle rispettive stazioni. Agli areali, sono stati associati i poligoni che delimitano le aree a rischio idraulico in modo da dedurre la possibilità, in base alle piovosità medie, o ai picchi, che si verifichino problematiche di carattere idrologico/idraulico nelle zone in cui le piovosità sono o sono state più intense.
  • Analisi climatologica del contesto del Mediterraneo. Un esempio di dati elaborati, ha dato vita ad una Heat Map (ovvero mappa di concentrazione) partendo da una media dei dati di umidità relativa registrate dalle singole stazioni, in un intervallo di tempo compreso tra le 13:00 e le 24:00. I dati di umidità sono importantissimi poiché, una loro valutazione nel tempo, permette di discretizzare l’andamento climatico del bacino del Mediterraneo verso una più o meno desertizzazione o tropicalizzazione.