• L’orologio del clima è un orologio che mostra la velocità con la quale il pianeta si sta avvicinando alla soglia di 1,5 °C del riscaldamento globale, rispetto ai livelli preindustriali.
  • L’orologio mostra anche la quantità di CO2 emessa ed il livello attuale di riscaldamento globale.

L’orologio del clima, nasce da un progetto denominato Climate Clock, che coinvolge l’Univerità Concordia, la David Suzuki Foundation, in seno al Future Earth e Climate Reality Project; esso è installato presso lo Human Impact Lab, in seno all’Università Concordia di Montréal. Il progetto è stato lanciato nel 2015 per visualizzare il trend temporale del riscaldamento globale in corso e per consentire di stimare gli avanzamenti ottenuti nel campo della mitigazione.
L’orologio mostra la data prevista in cui saranno raggiunti 1,5 °C di surriscaldamento in relazione alle emissioni.

Al fine di evidenziare gli effetti del cambiamento climatico sull’estremizzazione dei valori di temperatura su scala mondiale si mostra di seguito la mappa dell’anomalia termica sulla superficie terrestre (immagine a sinistra) registrata durante lo scorso mese (ultimo dato disponibile), proveniente dal database Copernicus; nel pannello di destra viene proposto uno zoom sull’Europa, ove gli effetti del riscaldamento globale sono particolarmente manifesti.

Per contestualizzare i suddetti effetti si propone di seguito un’analisi dei valori di temperatura e precipitazioni, concentrata sulle principali città della Sicilia e su aree geografiche considerate strategiche per il contesto regionale (i.e. aree vulcaniche, aree aeroportuali). Le analisi sono state elaborata utilizzando i dati registrati dal network di stazioni meteorologiche del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), relativi all’ultimo ventennio (2002-2022).
Inoltre, a corredo di tali dati verranno mostrati alcuni dei parametri significativi previsti per la giornata corrente dal modello WRF-Unime unitamente a valori osservati in near-real time, proponendo un confronto con le medie climatiche estratte dal database SIAS.
A tal proposito, le aree selezionate sono le seguenti:

  • Capoluoghi di provincia siciliani (Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Agrigento e Trapani);
  • Aree in cui sono presenti le strutture aeroportuali (Sigonella e Comiso, oltre a Palermo, Catania e Trapani);
  • Aree vulcaniche (Etna ed Isole Eolie).

Stazioni presenti:

I dati osservati vengono acquisiti da network di stazioni presenti sul territorio regionale e gestite da Università, Enti di Ricerca ed Istituzionali. La fornitura dei dati si svolgerà nell’ambito di specifiche convenzioni e collaborazioni di ricerca.
Tra i network di stazioni meteorologiche che registrano parametri meteorologici in near-real time è possibile citare:

Inoltre, il Gruppo di Ricerca in Fisica Ambientale collabora attivamente con entrambi gli Enti citati sopra in seno a specifiche convenzioni. Inoltre, l’Ateneo Messinese sta provvedendo all’acquisto ed alla successiva installazione di stazioni meteorologiche presso i Poli Universitari. La prima tra queste sarà installata presso la Cittadella Universitaria del Polo Annunziata.

Infine, i dati mostrati sono corredati da studi sulla qualità dell’aria, condotti mediante la catena modellistica WRF-Chem, in riferimento alla presenza sul territorio regionale di differenti vulcani attivi (e.g. Etna e Stromboli). Questi saranno condotti mediante la catena modellistica WRF-Chem. A titolo di esempio, si mostrano di seguito le mappe prodotte a seguito dell’elaborazione di casi studio trattati.

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